AI LIBERTINI

Voluttuosi di ogni età e di ogni sesso, a voi soltanto offro questa mia opera. Nutritevi dei suoi principi, fovoriscono le vostre passioni; e queste passioni, di cui certi moralisti freddi e smorti vi incutono il terrore, sono gli unici mezzi di cui la natura si serve per far compiere all'uomo i propri disegni.
Date ascolto soltanto a queste passioni deliziose: solo la loro voce deve guidarvi alla felicità.
Donne lubriche, la voluttuosa Saint-Ange vi sia di modello; disprezzate, sul suo esempio, quanto contrasta con le divine leggi del piacere che l'hanno posseduta per tutta la sua vita.
Fanciulle troppo a lungo trattenute dagli assurdi e pericolosi vincoli di una virtù illusoria e di una religione disgustosa, imitate l'ardente Eugénie, distruggete, calpestate con la sua stessa rapidità, tutti i ridicoli precetti inculcati da genitori imbecilli.
E voi, cari dissoluti, voi che fin dalla vostra giovinezza non avete più altri freni se non i vostri desideri e altre leggi se non i vostri capricci, vi sia di esempio il cinico Dolmancé; spingetevi lontano quanto lui se, come lui, volete percorrere tutte le strade in fiore che la lubricità prepara per voi; convincetevi, alla sua scuola, che solo estendendo la sfera dei suoi gusti e delle sue fantasie, solo sacrificando tutto alla voluttà, quell'essere infelice che è conosciuto con il nome di uomo, e gettato suo malgrado in questo triste universo, può riuscire a cospargere di qualche rosa le spine della vita.
Donatien-Alphonse-Francois de Sade

sabato 17 dicembre 2011

serate

perchè ogni tanto è bello tornare a casa alle 7. è bello conoscere ragazze ubriache nel bagno di un locale. è bello non essere a casa tua, nel tuo piccolissimo mondo. è quasi bello anche il mal di testa che ho adesso. mi ricorda che è successo tutto davvero.

foto di mercoledì sera, quando le ho chiesto di toccarsi davanti a me e di venire con il mio cazzo in bocca. anche queste sono cose. anche se appena svaniscono la tua delusione torna feroce, anche se poi ci dormi insieme e ti svegli nel cuore della notte e hai sognato un'altra donna, e tu ti vergogni e vorresti non pensarci più. vorresti.
emme

venerdì 9 dicembre 2011

un rottame

l'ultima volta che ho avuto l'influenza andavo ancora a scuola, eccezion fatta per la malattia infantile che con gran tempismo mi ha steso qualche anno fa. ma stanotte sono stato male come un cane. ho ingoiato l'ultima cosa solida ieri a pranzo: tre pasti consecutivi saltati. mai successo. lo stomaco sembra non appartenermi più... mi drogo di maalox e plasil e non succede un cazzo. congestione? credo di si.
ieri sera avevo solo voglia di leccare, stasera ho solo voglia di un corpo sdraiato su un fianco che mi dia le spalle, un corpo al quale fare aderire perfettamente il mio, cingerle il ventre con le braccia e nascondere il viso nei capelli alla base del collo. e magari addormentarmi così.
non in formissima
emme

sabato 3 dicembre 2011

serata strana

ieri sera ho fatto un interminabile aperitivo con un mio amico. un mio amico vero. abbiamo fatto le elementari insieme. avevo bisogno di una serata così. in un periodo di non eccellente forma spirituale in cui tutto mi sembra tremendamente in bilico, fragile, complicato e anche un po' inutile, in cui perdo le persone che mi facevano sentire vivo, in cui mi rendo conto che in fondo ho perso la mia battaglia con la giovinezza e non sono poi così sicuro di esserne felice, in cui mi manca conoscere gente che abbia un cervello, donne che abbiano qualcosa da dire che non sia imbarazzante. un periodo in cui fumo di mattina e non ho quasi mai voglia di farmi da mangiare. e questo dice tutto.
è stata una serata perfetta, del tutto inaspettata.
siamo partiti, ognuno dal proprio paese, e ci siamo trovati nella piccola città in cui avevamo appuntamento per lavoro; cittadina nella quale sono nato. e in cui non ero mai stato.
mentre lo aspettavo ho fatto un giro per il centro: tutt'altro che indimenticabile. però ho trovato una bella vineria.
dopo l'appuntamento siamo andati a bere due bicchieri. che sono diventati quattro. che sono diventati due bottiglie. siamo entrati che le cameriere mettevano le alzatine sul bancone alle cinque. siamo usciti alle nove. avevo voglia di guidare come di impiccarmi. allora ho attaccato bottone con la cameriera che mi ha gentilmente detto che il fidanzato la aspettava a casa.
con il due di picche della cameriera,  l'alone di tristezza di una serata interrotta sul più bello e la paura fottuta di farmi ritirare la patente me ne sono tornato al paese. ma non avevo voglia di tornare a casa. sono andato al bar e ho trovato una coppia che conosco e una mezza pazza. mi hanno portato in due night. alle tre e un quarto ero nel mio letto. alle tre e mezza mi è suonato il telefono. alle quattro la mezza pazza era nel mio letto. non saprei dire chi dei due era più sbronzo. mentre mi scopava mi diceva da quanti mesi non lo faceva, quanto non si facesse avvicinare e toccare e di come avrei potuto vantarmi di essere uno dei pochissimi ad avere avuto il cazzo nella sua bocca. non ho idea del perchè dicesse quelle cose e soprattutto del perchè avrei dovuto raccontare a qualcuno quello che stavamo facendo. dopo un po' si è stancata e ha smesso. mi ha chiesto quanti anni avessi e ci è rimasta male: dodici meno di lei. si è strusciata ancora un po', mi ha parlato cinque minuti, si è vestita e se ne è andata. e io ho potuto dormire almeno qualche ora. è stata una mezza scopata strana. però non ho pensato a un cazzo per sedici ore di fila ieri. ogni tanto mi fa bene.
emme.

lunedì 14 novembre 2011

vuoti

"Lo sai, mettersi ad amare qualcuno, è un impresa. Bisogna avere un energia, una generosità, un accecamento... C'è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa. io so che non salterò mai più."
j. p. sartre


emme

venerdì 11 novembre 2011

in vino veritas

sabato sera, dopo aver bevuto un ettolitro di vino e un paio di mojito, nell'ultimo locale che mi ospitava prima del letto, mi divertivo a fare abbracciare la ragazza che era con me con la fidanzata di un mio amico. alte più o meno uguali e con una settima in due mi godevo lo spettacolo delle loro tette che si schiacciavano tra loro e si gonfiavano verso la scollatura.
me ne sono tornato a casa mezzo sbronzo (forse un po' di più) con la mia accompagnatrice pensando però che quello che volevo era avere quattro tette nel letto e non solo due. che mi sarebbe piaciuto da impazzire avere una foto senza veli della scena a cui avevo assistito per potermela riguardare ogni volta che ne avrei avuto voglia. esiste qualcosa di più bello di un corpo femminile? anche solo un dettaglio: una caviglia, una coscia, un seno, uno scorcio di schiena, una spalla, una natica, un collo. un seno. o quattro. sono malato?


e quanto mi piace quando una donna si tiene il seno in mano...


emme

sabato 5 novembre 2011

mestruo

no, non ho il ciclo. almeno non quello. e non mi serve nemmeno un assorbente. è che ogni tanto la mia testa mi dona un periodo di depressione che mi infanga. da sempre. perchè la necessità intrinseca di volere sempre e solo quello che so perfettamente di non potere avere ha anche degli svantaggi.
mi serve non arrivare mai, mi tiene vivo, mi concede la possibilità di andare avanti sempre; ma è un lavoro a tempo pieno e qualche volta questa necessità mi sembra assurda, inutilmente stancante. e succede qualcosa che mi fa dubitare. per un po'.
allora cerco di non pensare facendo le cose che mi fanno evadere, che alimentano la mia autostima.
tipo questa:


emme

lunedì 17 ottobre 2011

autunno

l'autunno per me ha sempre significato rinascita. è curioso come abbia sempre fatto lavori che non lasciano il tempo di respirare in primavera e in estate per poi concedermi più spazio quando la maggior parte delle persone ne ha di meno. l'autunno mi dona un meraviglioso senso di tepore mentre mi accompagna alla fine dell'anno, mi faccio coccolare dalla sua lentezza, mi affascinano i suoi colori.
quando arriva è come se venissi investito da una tempesta di morbida gomma: quando lavori tutti i giorni per un lungo periodo e sei talmente preso da quello che fai che la stanchezza sembra non possa corrompere il tuo corpo e il tuo spirito e poi finalmente arriva il primo giorno in cui non lavori. e fai fatica a reggerti in piedi, ti accorgi che pure tu sei umano, che appena molli la stanchezza arriva tutta insieme e con gli arretrati a riscuotere. hai di nuovo tempo di pensare a te.
mi guardo in giro, un altro anno è passato. ma che cazzo, si stanno fidanzando tutti???
ci penso. vedo coppie appena nate (una pure grazie a me!!) che si guardano con gli occhi dell'ammmmore, si tengono per mano in un locale, gli occhi negli occhi mentre non bevono quello che hanno ordinato. sono talmente dolci che mi si cariano i denti.
altre coppie.
stanno insieme da più tempo. hanno problemi, come tutte le coppie. poi cosa succede? ne vedo tante stare insieme per l'abitudine, per la paura della solitudine, per la voglia di una famiglia. una vita standardizzata che non lascia nulla alla fantasia. una vita programmata. affascinante e avvincente quanto una messa. orologi biologici prendere il comando su cervelli e cuori. massì, alla fine sto bene anche con lui/lei, e ho più di trent'anni...chi si accontenta...
qualche coppia invece ci crede davvero. forse si sono trovati, mi sembrano felici. sono contento quando (raramente) le vedo.
tutto questo non mi si confà. a parte l' impossibilità cronica di avere una persona che mi gira per casa per più di tre giorni credo che il motivo per cui sono in questo modo è che non credo a mai e sempre.
mai e sempre esulano dalla sfera di potere di una persona. non possiamo sapere cosa succederà. mai e sempre non hanno significato. il dramma è quando non diamo al tempo la posssibilità di logorare una relazione per i suoi tarli. allora resteremo con un mito, l'idea di una relazione che vivrà per sempre senza invecchiare di un giorno, sempre nella nostra testa, senza crisi e noia, bellissima e perfetta chimera di una vita perfetta. si nasconderà nel nostro cuore per sempre e non se ne andrà mai.
devo scopare qualcuna che non conosco, sto diventando troppo serio.
emme

martedì 27 settembre 2011

responsabilità

tempo fa ho letto in un bel libro che quando si lavora troppo non si ha il tempo di guardare la vita negli occhi. è vero. per fortuna il mio lavoro va a ondate, è ciclico, proprio come me.
continuo a pensare a quello che mi è successo venerdì notte...
ho avuto la visita di una bella donna, algida, quasi nordica, magra e dai contorni ben definiti, insomma per nulla il mio genere ma...
36 anni, single, senza figli e un lavoro di responsabilità da dieci anni per una grossa azienda in una grande città. determinata, con un carattere forte e dominante. poi scavi un po' e scopri che in fondo, tutta questa vita di responsabilità, ha generato una necessità di protezione sentimentale difficile da gestire e che a letto è completamente diversa da come è nei suoi panni diurni.
la sua voglia di sentirsi donna nel sesso, di appartenere, di lasciarsi andare mi ha fottutamente coinvolto, soprattutto quando mi ha chiesto di venirle in faccia. mi ha fatto veramente godere.
peccato non mi abbia concesso di fare nemmeno una foto...
quindi oggi solo parole
emme

lunedì 12 settembre 2011

occasioni

dedicato a tutte quelle che credono sia un dovere non concedersi, a tutte quelle che credono che il sesso sia un regalo che fanno, a tutte quelle che credono che farsi aspettare e corteggiare sia giusto e saggio, a tutte quelle che credono che frustrarsi le renderà migliori.
io te la chiedo due volte. due, non tre. e poi sono io a non volerla. perchè forse piace anche a te, perchè non può essere un favore che mi fai, perchè non devo chiederti di godere come se ti chiedessi qualcosa in prestito.
o forse fate bene, tenetevela da conto, avete tutta la vecchiaia e l'eternità per scopare.


emme

lunedì 29 agosto 2011

il posto più bello

sono sempre stato attratto dai seni. forse è perchè non sono stato allattato.
vorrei vivere tra di loro, tra due belle dune di carne dalla pelle liscia e morbida, coccolato per tutta la vita. non potendo farlo ci faccio tutto quello che posso: li guardo, li desidero, li sfioro, li stringo, li bacio, li lecco, li scopo, li fotografo...e li decoro. le tette sono il posto più bello dove godere...dopo una scopata, dopo un pompino, con una bella spagnola. vorrei avere una foto di tutte le tette del mondo...e ne vorrei sempre un paio, un grosso paio a disposizione per farci tutto quello di cui ho voglia. la settimana scorsa mi è andata bene...non grossissime ma sode e altezzose...

emme

giovedì 18 agosto 2011

caldo

sto fermo e non smetto di sudare. nessun indumento separa la mia pelle dal caldo torrido, ma non sembra essere abbastanza. la schiena ed il petto sono umidi, la mente fatica ad ordinare i pensieri.

sesso.

solo questo scorre, solo questo mi porta via. immagino lo sfregamento dei nostri corpi nella calura, alla ricerca sfrenata del piacere, della calma dei sensi che ne consegue e che scaccia il tormento dell'idea. ti immagino con un reggicalze e un intimo nero, provocante, per tutto il giorno senza nient'altro addosso girare per casa, comportanti come se nulla fosse, alimentare le mie voglie, chinarti a raccogliere qualcosa, offrendomi un orizzonte a cui non posso, e non voglio resistere. mi avvicino e mi inginocchio dietro di te, scosto la sottile striscia di tessuto che copre la tua nudità e ti lecco. eccomi: ai tuoi piedi a rendere omaggio al tuo corpo di donna, ancora, e ancora, e ancora...fino a quando uno spasmo percorrerà le tue membra sconvolgendole, solo allora mi alzerò ed entrerò in te, senza difficoltà nei tuoi umori, scivolando, muovendomi piano, assaporando il piacere della tua carne intorno alla mia fino a quando mi afferrerai e mi terrai con forza per sentire il mio orgasmo esplodere dentro di te il più a fondo possibile. e poi giacere su di te, sulla tua schiena salata, imperlata di piccole gocce luccicanti.
emme

venerdì 12 agosto 2011

bocche

a volte penso che la parola sia un dono ampiamente sopravvalutato. a volte. a volte so che potremmo usare la bocca in modo molto più saggio. senza parole, senza domande. calda, bagnata e accogliente. metto la mia vita in tuo potere, la mia parte più delicata in un organo creato per mordere.



emme


domenica 7 agosto 2011

sogno

da qualche giorno non riesco a pensare ad altro.

vecchi amanti, schiavo dei vostri corpi, delle vostre forme così diverse e in fondo così uguali..mi immagino, una sera d'estate, una cena con fiumi di vino rosso, io e lei, senza nessun pensiero. e poi trovarti, già ebbra e felice e maliziosa, proprio come noi, anche se tu non c'eri. rimaniamo soli un istante, una sigaretta si consuma tra le mie dita, una nuvola di fumo azzurrognolo si dilegua nella prima brezza della notte, i nostri bicchieri trasudano per il ghiaccio. mi avvicino al tuo orecchio, respirando l'odore dei tuoi pesanti capelli e ti parlo. solo poche parole, appena bisbigliate. ti scosti da me e mi fissi sbalordita e divertita. no, non sto scherzando. ma in fondo sei uguale a me, e senza dirmi niente, qualche ora dopo, fai che accada quello che ti ho chiesto.

ora siamo a casa sua, noi tre soli, e mentre lei prepara da bere mi baci come facevi una volta, avvinghiandoti e spingendomi la lingua in gola. quando torna è imbarazzata, ridiamo e poggi una mano sulla sua coscia appena si siede. le mormori qualcosa all'orecchio e le lecchi una guancia. si gira e ti guarda incredula ma tu non le dai il tempo di dire nulla, la stai già baciando. in un momento siamo nudi e ci amiamo a turno, con la bocca, con la lingua, con le mani e i nostri sessi, fino a quando ho bisogno di venire, venire su di te, sul tuo seno che ho tanto amato. lei dietro di me li stringe sul mio membro mentre io li possiedo, fino a godere tra di loro. giacciamo a letto, sfiniti, abbracciati e ancora un po' sognanti...

e invece non riesco a convincerti...ma guardarti mentre ti davi piacere mi ha regalato un bellissimo momento di veglia
emme

giovedì 4 agosto 2011

voglie

non ho voglia di scopare. non ho voglia di essere toccato. ora ho solo voglia di un corpo muliebre dalla pelle liscia e morbida. un corpo da spogliare piano, in silenzio.
la adagio sul letto e mi chino su di lei come una tigre, la bacio con trasporto, le lecco le labbra e le mordo e poi bacio il collo e la nuca. con la bocca socchiusa percorro le spalle, il petto, le ascelle e il contorno dei seni. prendo un capezzolo in bocca e lo succhio come un bambino e poi passo all'altro.
mi sposto lentamente, ho tutto il tempo del mondo per me stasera. con le labbra socchiuse percorro ogni centimetro della sua pelle nuda. questa carne è il mio tempio. la sento inarcare la schiena quando sfioro il suo addome, quando vago intorno al suo sesso che mi riempie dell'odore che cerco. ma non è ancora il momento; voglio che muoia, voglio che mi desideri alla follia. mi allontano dal suo sepolcro e mi dedico a quelle belle gambe, ai piedi, all'incavo delle ginocchia, all'interno coscia. il mondo potrebbe sprofondare sotto di me senza che me ne accorga. sono arrivato; mi riempio gli occhi per un momento della sua femminilità, mi avvicino, la lecco per tutta la sua lunghezza. sussulta e mi appoggia una mano sulla testa mentre l'altra stringe un seno. lecco le grandi labbra con la lingua piena della mia saliva. la sento schiudersi come un frutto maturo. infilo la lingua il più a fondo possibile. è dolce e meravigliosa. infilo un dito e comincio a baciare il clitoride, prima dolcemente poi con più lena. bacio e bacio e bacio. la sento dimenarsi, muovere il bacino per assecondarmi. mugola. il tempo si è fermato
comincia a gemere, mi prende la testa con tutte e due le mani e mi spinge contro il suo piacere, i gemiti salgono di tono, solleva il bacino in modo osceno e un grido le strozza la gola. la sento venire sulla mia bocca umida in spasmi che le stirano e contraggono le membra.
si lascia cadere sul letto e mi tira a sè; mi fissa per un secondo, gli occhi negli occhi, il sangue nel sangue. sta per dire qualcosa. le poso un dito sulle labbra. non servono parole. mi bacia, la sua lingua cerca la mia, si inebria del suo sapore dolce più del miele. la stringo, mi ancoro a lei.

sabato 30 luglio 2011

lust for life




"ce ne sono già troppi di sociologi di mezza tacca, al giorno d'oggi. perchè dovrei unire il mio alto ringhio al loro coro di uggiolii? tutti abiamo udito la donnetta che dice: "oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda." poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, sen'anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avran fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa."
charles bukowski



forse le persone che parlano con disprezzo, puntando il loro indice puritano, delle vite dissolute dei propri simili lo fanno solamente perchè non hanno avuto il coraggio di farlo, o non hanno più la possibilità di vivere in quel modo. io ti contesto perchè tu fai qualcosa che io non sono riuscito a fare e siccome non ho nessuna intenzione di pentirmi devo giudicarti male.
nella vita non esiste nessuna certezza, nessuna regola da seguire per restare vivi. per quanto ne sappiamo potremmo morire tra un momento. morire o peggio. e poichè l'unica ambizione che ho nella vita è di morire senza troppi rimpianti spremo la vita come un'arancia. l'unico equilibrio di cui mi importa è quello che mi fa stare bene e se è diverso da quello comune non mi importa. per niente. se volete passate la vita a giudicare gli altri, io passo la vita a vivere.
emme

martedì 26 luglio 2011

la mia religione

"né manu, né platone, né confucio, né i maestri ebrei e cristiani hanno mai dubitato del loro diritto alla menzogna. non hanno dubitato di diritti del tutto diversi... per esprimerci con una formula si potrebbe dire: tutti i mezzi , con cui l'umanità sino a oggi ha dovuto essere resa morale, sono stati fondamentalmente immorali." friedrich nietzsche



da anni ho smesso di guardare i telegiornali. ho smesso perchè non me ne frega un cazzo di sapere della gente che si ammazza, di sapere dove, come e perchè, con quante coltellate, con quale efferatezza si massacrano i famigliari, i vicini o gli sconosciuti. mi fanno rabbrividire le interviste in fotocopia ai parenti, lo sciacallaggio dei giornalisti e della gente famelica di disgrazie che cerca di riempire le proprie patetiche e vuote vite con episodi di violenza. mi viene il vomito.
i giornali sono un po' diversi: non sono obbligato a subire parole inerme mentre mangio. posso saltare i titoli di cronaca. vado alla politica. in un paese in cui troppe cose non funzionano non mi interessa nemmeno sapere dei politici che si fanno i festini con coca e troie. e ho sempre avuto la sgradevole sensazione che nessuno all'opposizione abbia mai c'entrato il problema: la questione non è chi va a mignotte, la questione è che nessuno è al di sopra delle legge. e allora un governo che lustra i piedi ai cattolici e che, all'inizio del mandato, alza la voce aggravando la posizione di prostitute e fruitori per ingraziarsi i voti della chiesa e dei bigotti perchè va a troie? ma l'opposizione si scandalizza perchè il nano ci va, facendone ancora una volta una guerra personale. perchè in fondo anche loro vivono in campagna elettorale e ce ne fosse uno, uno solo (e giuro che ricomincerei a votare) che dica qualcosa di politicamente scorretto senza pensare al proprio futuro tornaconto professionale. aveva ragione rino gaetano: quando partono sono tutti incendiari ma quando arrivano sono tutti pompieri.
nessuno ha il coraggio di relegare la religione nel proprio cantuccio. sono profondamente ateo, non posso credere a un dio che tutto potrebbe ma nulla fa. è un ossimoro di bassa lega. mi ha sempre fatto incazzare la necessità della chiesa di invadere la sfera decisionale dei singoli; non accettano il libero arbitrio. lo odio. eppure mi guardo intorno: fondamentalisti cristiani che credendosi dei martiri illuminati da dio si sentono in diritto di uccidere tutti, fondamentalisti musulmani e la guerra santa, induisti che bruciano cristiani e via dicendo. ma siamo proprio sicuri che un mondo senza religioni sarebbe un posto peggiore in cui vivere?
la mia religione mi dice di vivere la mia vita senza nuocere al prossimo. se posso cerco anche di aiutare. credo nella libertà di decisione, nell'onestà e nella sincerità. e niente altro. ma il mio nichilismo è mal visto e mal sopportato rispetto al credo di chi usa un ora alla settimana per andare a vedere un tipo che parla da un pulpito, senza mai chiedersi cosa stia dicendo, senza sapere perchè sono cattolici piuttosto che mormoni. gli hanno detto da bambini che è giusto così e non si sono mai posti una domanda. il cielo è blu, il fuoco brucia tu sei cattolico.
se non sei sposato né fidanzato né vuoi dei figli e ti piace scopare vivi nel peccato. ti devi sposare e scopare solo per procreare. e poi magari vai a casa e metti i figli in lavatrice o picchi tua moglie.
morale collettiva, questa grande epidemia che fa strage di cervelli e che infetta la democrazia, perchè si sa: è la maggioranza che fa governare, qualunque sia la sua volontà.
ridiamo il papa e ai francesi e facciamoci ridare la gioconda.
se la gente scopasse di più avrebbe molti meno problemi di questo genere
lievemente incazzato
emme

lunedì 25 luglio 2011

sesso

tricky - hell is around the corner

"..tu non sai come un mutamento di sperma possa far fiorire una donna!" henry miller

una notte folle, tu che mi ospiti a casa tua, mi dai il permesso di farti delle foto. scopiamo da una vita. mi vuoi usare, ti voglio usare. lo facciamo da una vita.
quei seni alti e sodi da giovane donna che tante volte mi hanno fatto godere, mi hanno coccolato tra di loro, mi chiedevi di decorare, di stringere, di mordere. mi hai baciato a lungo, con calma. ti sei presa tutto il tempo che volevi per giocare mentre io immortalavo quei momenti in istantanee eterne. e poi mi hai chiesto di scoparti. di essere presa con forza. ti ho scopata come volevi, affondando dentro di te a ogni colpo, arrossandoti quel culo da mulatta che hai perchè so che ti piace, prendendoti la testa per i capelli perchè mentre lo facevo mugolavi.
volevi sentirti donna, volevi sentire di appartenere a un uomo. e che meraviglia le tue labbra che si serrano e si mordono quando stai venendo.
e la mattina dopo ti ho svegliata presto, non riuscivo a dormire. ti ho svegliata strusciandomi su di te, sul tuo sesso chiuso e asciutto fino a quando, senza nemmeno girarti, mi hai preso in mano e fatto entrare. siamo stati più dolci. adoro quardare le tue dita sul tuo clitoride quando sei sopra di me. quelle tette fiere da cui non riesco a tenere lontane le mani. poi ti sei sdraiata e mi hai chiesto di prenderti da dietro, così com'eri, senza nemmeno tirarti un po' su. e mi hai fatto godere così.
non avrei mai detto che quella sarebbe stata la nostra ultima scopata.
ma la vita è bella perchè è del tutto imprevedibile. ho bisogno di resettarmi, ho bisogno di cambiare le poche figure fisse che ho intorno. che mi tengono ancorato a qualcosa che non sono più. ma non sono bravo negli addii, faccio una fatica disumana a prendere un pezzo di vita e gettarlo via. ma devo farlo,  se non lo facessi rischierei di inaridirmi e morire piano dentro.
emme

un mio quadro

martedì 19 luglio 2011

il tempo

"a ogni momento siamo schiacciati dal pensiero e dal sentimento del tempo" charles baudelaire


un ossessione lunga una vita. ho la costante sensazione che il tempo non scorra in maniera uniforme e oggi, leggendo un quotidiano on line ho avuto un sussulto: dieci anni fa il g8, diciannove anni fa borsellino. ai fatti del g8 avevo vent'anni, ricordo distintamente i fatti, ricordo una discussione con gli amici in un bel ristorante, ricordo i miei ideali al loro massimo splendore. dieci anni in cui è successo di tutto nella mia vita. mi sembrano passati in un alito di vento gelido. ma se a vent'anni mi avessero chiesto di un fatto accaduto nove anni prima, lo avrei visto come se fosse successo in una vita precedente, attraverso ere geologiche.
il tempo, il tempo vissuto e il tempo sprecato, il tempo passato e il tempo che ci resta. l'impossibilità di un secondo tempo.
e poi ho pensato a te, al tempo passato insieme, al pezzo di vita condiviso, al bene che ci siamo fatti e alla nostra diversità.
al tempo passato in un inverno di disoccupazione, quando non avevi un posto dove stare e sei venuta a vivere in una stanza di casa mia. tutti e due a pezzi, con il cuore che piangeva sangue e pretendeva che il tempo lenisse la sofferenza. un inverno passato in casa, a bere e fumare per sfuggire la ragione, un inverno passato a sorreggerci. e non ci siamo mai sfiorati con un dito. se inavvertitamente le appendici dei nostri corpi si sfioravano le ritraevamo di scatto, come se avessimo preso la scossa.
e tu giravi per casa con quei pantaloni cuciti addosso, con quel culo...
un inverno dilatato dall'oblio e dalla misantropia.
ma il tempo passava, la primavera è arrivata, il lavoro con lei. e tu hai preso casa.
e in due notti assurde abbiamo scopato. e abbiamo fatto un patto.
e abbiamo scopato, abbiamo fatto cose che non avevamo mai fatto: il non avere nessun legame sentimentale ti ha fatto scoprire lati di te che non conoscevi.
poi io sono scappato dalla mia vita e dopo qualche mese anche tu dalla tua. ora sei lontana e fidanzata; e tu sei fedele. mi mancheranno le scopate, le foto...mi mancherà il tuo fantastico culo. questa è la prima foto che ti ho fatto.
buona vita tesoro, te lo meriti.

emme.

domenica 17 luglio 2011

eccomi...




un bicchiere di vino. fuori il vento frusta gli alberi e tutte le cose sbattono invadendo il silenzio. ho finito le sigarette. dovrò uscire per forza.
quando avevo vent'anni ed ero schiavo dei miei ormoni mi dicevo di resistere, che quella doveva per forza essere una parabola discendente. ora di anni ne ho trenta e dopo questo decennio quasi nulla è rimasto uguale a prima. nemmeno il mio smisurato amore per il corpo delle donne: si è raffinato, rafforzato, si è fatto più intenso e maturo. solo una cosa non è cambiata: continuo a guardarle tutte, a valutare la possibilità di vederle nude, di sfiorare la loro pelle, di possederle.
è più forte di me, devo guardarle. a volte di sfuggita per non essere irrespettoso lo sguardo scova un bel volto, degli occhi profondi, un braccio nudo, una caviglia o la coscia di una gamba accavallata. glutei magri e definiti che sai già che ti regalerebbero una vista perfetta nell'amplesso o morbidi e abbondanti da toccare e mordere. e poi ci sono loro... nascosti da maglioni scollati, da camicette abbottonate sopra che lasciano intravedere il lembo del reggiseno, da canottiere generose o soltanto da un costume; le amo più di ogni altra cosa, le adoro sontuose ma non le disdegno di nessun genere. tranne finte. adoro vederle compresse a formare quella riga tra loro, quel solco in cui vorrei passare tutta la vita.
e amo decorare con me stesso il corpo candido femminile, le mie gocce sui loro addomi, sulle gambe, sulla schiena e le natiche e...naturalmente adoro firmare i loro seni. le mie personalissime opere d'arte.
da qui questo blog. ho voglia di condividere.
emme